Cinema e gender: nasce la rassegna Taglio Lungo

Da giovedì 1 a domenica 4 aprile otto film online su MYmovies

01 aprile 2021

Si chiama Taglio Lungo ed è una rassegna di lungometraggi che attraverso il linguaggio del cinema e la potenza delle sue storie esplora le tematiche di genere, identità e orientamento sessuale per coltivare un immaginario contemporaneo più ricco e orientare il futuro in una direzione di sempre maggiore apertura, di diritti e libertà per tutte e tutti. A organizzarla è il Coordinamento dei Festival di Cinema LGBTQ, un’esperienza tutta italiana che unisce nove realtà disseminate sul territorio nazionale (comprese due importanti esperienze bolognesi come Gender Bender e Some Prefer Cake Bologna Lesbian Film Festival), ciascuna con una propria storia e un percorso indipendente, nella realizzazione di progetti condivisi.

La neonata rassegna andrà sarà fruibile interamente online dal 1° al 4 aprile, con un programma di otto film selezionati dal Coordinamento e ospitati su MyMovies. Ogni giorno, dalle ore 20:00, saranno presentati due film in versione originale con sottotitoli in italiano, che resteranno a disposizione del pubblico per 48 ore. Con un cartellone che accoglie film provenienti da diverse parti del mondo, il festival traccerà un percorso tematico che attraversa storie individuali e collettive per raccontare un mondo variegato in cui cambiamento, coraggio, possibilità sono parole all’ordine del giorno.

Se le protagoniste dei due film brasiliani Alice Junior di Gil Baroni e Meu nome é Bagdá di Caru Alves de Souza sono adolescenti dal genere non conforme alla ricerca del proprio posto nel mondo, la cinquantenne Iris, protagonista di Margen de error di Liliana Paolinelli (Argentina) mette coraggiosamente in discussione una vita stabile, fatta di relazioni consolidate, viaggiando verso il cambiamento non senza mettere in conto un possibile “margine d’errore”. Tra gli altri titoli ci sono poi l’argentino Fin de siglo di Lucio Castro che racconta dell’amore cangiante di una coppia, e il francese Ne croyez surtout pas que je hurle di Frank Beauvais, che parla invece di un amore perduto. Di memoria trattano infine il canadese Saint Narcisse dell’irriverente Bruce LaBruce, che ruota attorno la scoperta di segreti di famiglia, l’italiano Il Caso Braibanti di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese, memoria riscoperta di un intellettuale eretico del Novecento e lo statunitense All we’ve got di Alexis Clements, sugli spazi della comunità lesbica negli US.