TEATRO VITTORIA

Il Teatro Vittoria di Pennabilli è stato ricavato negli anni Venti del Novecento all’interno del quattrocentesco Palazzo Fuffi, di cui si conserva ancora il bel portale ad arco decorato a bugne. La sua storia comincia all’inizio del secolo, quando 33 famiglie, riunite in comitato, mettono mano al suo rifacimento in stile liberty: un gruppo di artigiani locali, con l’ausilio del Genio Civile, realizza la sala a ferro di cavallo, circondata da tre ordini di palchi con solai in legno e balaustre a fascia decorate con dipinti a tempera. Gran parte delle decorazioni degli affreschi sono opera di Oreste Mazzoni, all’epoca segretario comunale, oltre che pittore e poeta. Fu inaugurato nel 1923 con un grande veglione da ballo.

Dopo un’intensa attività, documentata dai registri degli spettacoli e delle operette messe in scena, nel secondo dopoguerra il Teatro Vittoria viene utilizzato prevalentemente come sala cinematografica e locale da ballo, fino alla chiusura negli anni Settanta, obbligata dal degrado subìto. Le indispensabili opere di recupero, di cui il poeta Tonino Guerra fu strenuo promotore, ne hanno consentito la riapertura il 18 giugno del 2000. Allo stesso Guerra, che ne è stato a lungo presidente onorario, sono stati affidati la decorazione e l’arredo del foyer.
Diretto da Giacomo Martini, docente al Dipartimento arti musica e spettacolo dell’Università di Bologna, il Vittoria fa parte della “Rete Teatrale Valmarecchia” ed è sede di numerosi eventi, concerti, convegni e improvvisazioni musicali, anche in collaborazione con l’associazione “Artisti in Piazza”, che lo utilizza tra l’altro per eventi formativi. L’annessa foresteria può ospitare compagnie teatrali e gruppi musicali nella fase di preparazione dei loro spettacoli.

TEATRO VITTORIA -
P.zza V. Emanuele II - 47864 Pennabilli (RN)
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La scheda

Secolo costruzione
XX
Sale
1
Posti
150
Programmazione
PROSA, CONCERTI, ALTRO
Proprietà
Pubblico
Link scheda IBC
https://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=149871

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Credits
Fototeca Istituto beni culturali Regione Emilia-Romagna (foto: Andrea Scardova)