TEATRO DEL BARACCANO

Il Teatrino del Baraccano non è un edificio teatrale, ma una struttura componibile in legno e tela dipinta, che ripropone nel suo insieme boccascena e palcoscenico. Si trovava all’interno del Conservatorio del Baraccano di Bologna, un complesso architettonico risalente al XV secolo. Nato come ospedale per pellegrini, dopo la pestilenza del 1527 l’edificio venne trasformato in un rifugio per orfane, una struttura laica finalizzata all’educazione e alla formazione professionale delle fanciulle, compresa quella musicale.

L’edificio fu soggetto a diverse trasformazioni tra il 1812 e il 1816, su progetti di Angelo Venturoli. Si presume che la realizzazione del teatrino risalga ai lavori di adeguamento del complesso eseguiti tra il XIX e il XX secolo. Il teatrino è costituito dalle parti in tela del boccascena, fissate su telai lignei e dipinte a tempera con motivi ornamentali che richiamano le tipiche decorazioni delle sale teatrali (strumenti musicali, maschere), e da una serie di quinte e arlecchini. La presenza di sette fondali, alcuni dei quali dipinti da entrambe le parti, denota una vivace attività.

Oggetto nel 2002 di un’accurata ristrutturazione da parte del Comune di Bologna,  proprietario dell’immobile, è stato riaperto ed adibito a teatro nel 2006. Dal 2011 è gestito dall’associazione “Perséphone”, con il progetto “Atti sonori”, che prevede spettacoli di teatro, musica, di interazione tra le arti e spettacoli per bambini. Lo spazio comprende anche un cortile interno, il Cortile del Piccolo Teatro, adibito, nella stagione estiva, a spettacoli di dimensioni più ampie.

TEATRO DEL BARACCANO -
Via del Baraccano, 2 - 40125 Bologna
Visualizza su google maps

La scheda

Anno di costruzione
1800
Link scheda IBC
https://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/search.do?type=&group=GROUP0&customquery=*%3A*+-TYPE%3An+-TYPE%3Aeca+&value%28ANY%29=teatro+del+baraccano
Secolo costruzione
XIX
Sale
2
Posti
99
Programmazione
PROSA, CONCERTI, ALTRO
Proprietà
Pubblico

Contatti

Telefono
393 9142636
Web
Credits
Fototeca Istituto beni culturali Regione Emilia-Romagna