A Monster Calls vince il 19esimo Future Film Festival

A J.A. Bayona il Platinum Grand Prize. Il film sarà in sala dal 18 maggio

07 maggio 2017

Intenso, delicato, commovente e, naturalmente, con effetti speciali da applauso. A Monster Calls, dello spagnolo Juan Antonio Bayona, si aggiudica il Platinum Grand Prize, principale riconoscimento del Future Film Festival, tenutosi a Bologna dal 2 al 7 maggio. La giuria, composta dalla giornalista Arianna Finos, dal regista Michele Vannucci e dal giornalista e regista Filippo Vendemmiati, ha premiato la produzione ispanostatunitense per il talento visionario con cui è stata raccontata l’elaborazione del lutto e il percorso di crescita del protagonista, con un magistrale uso di animazione e live action. Il film, tradotto in italiano come 7 minuti dopo la mezzanotte, uscirà in sala il 18 maggio e non mancherà di commuovere dall’inizio alla fine gli spettatori.
La giuria ha assegnato invece la Menzione Speciale all’animazione francese La jeune fille sans mains di Sébastien Laudenbach, opera tratta dalla fiaba dei Fratelli Grimm che, come “A Monster Calls”, ha commosso il pubblico del Festival. Laudenbach, facendo quasi dimenticare la storia originale, ha realizzato un racconto impressionista potente, fatto di passione, pazienza e suggestive evocazioni.

Ancora un’opera francese da applauso, questa volta nella sezione “Short”. I giurati Barry Purves, Marco Milone e Gabriele Niola, hanno infatti messo sul gradino più alto del podio Garden Party, di Florian Babikian, Vincent Bayoux, Victor Caire, Théophile Dufresne, Gabriel Grapperon, Lucas Navarro, con la seguente motivazione: “Un film sofisticato nella realizzazione tecnica, nonostante la semplicità della narrazione e del tono fiabesco. Il film risulta allo stesso tempo strutturalmente completo e complesso. In particolare è stata apprezzata la capacità di rendere empatici anche animali non antropomorfi “.
La giuria ha voluto inoltre segnalare con una Menzione Speciale il norvegese The Absence of Eddy Table, di Rune Spaans: “Un viaggio metaforico in un territorio inquietante, un incubo oscuro e disturbante capace di impressionare lo spettatore facendo leva sulle sue paure”.