Conflitti e resistenze nel cinema di Human Rights Nights Festival

Al cinema Lumière di Bologna dal 10 al 14 maggio

10 maggio 2017

Intolleranza e razzismo, rifugiati e migrazioni, ambiente e cambiamento climatico, prigioni e privazioni della libertà, giovani, donne e spiritualità e al centro di tutto i diritti umani. Anche il cinema lancia messaggi forti per sostenere le battaglie portate avanti dal Festival Human Rights Nights, con oltre trenta proiezioni sul grande schermo del cinema Lumière di Bologna e con conferenze, dibattiti e workshop alla presenza di registi, attivisti, ONG, studiosi e giornalisti.

Si inizierà il 10 maggio alle 20:00 con Geumul (The Net) del coreano Kim Ki-Duk, produzione del 2016 che racconta l’attualissima storia del rapporto tra la Corea del Nord e la Corea del Sud attraverso l’esperienza di un pescatore del Nord, sospinto dalla corrente nelle acque del Sud a causa di un guasto al motore. La proiezione sarà introdotta da Gianluca Farinelli (Cineteca di Bologna), Marco Antonio Bazzocchi(Università di Bologna) e Giulia Grassilli (Human Rights Nights).

La parte cinematografica del festival proseguirà fino al 14 maggio, con film da tutto il mondo. Tra questi anche l’americano Cries from Syria di Evgeny Afineevsky, che si focalizza sui manifestanti bambini, sulle icone della rivoluzione, sugli attivisti e i loro parenti e sui generali dell’esercito di alto rango che disertano per unirsi alle proteste della gente comune (12 maggio, ore 20:00), La prima meta, di Enza Negroni, che fa conoscere la squadra di rugby Giallo Dozza, formata dai detenuti del carcere di Bologna (13 maggio, ore 18:00) e Io sto con la sposa, di Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande e Khaled Soliman Al Nassiry, che ha visto proprio Del Grande al centro di un caso internazionale perché arrestato, e poi rilasciato, dalla polizia Turca mentre era impegnato nel progetto “Un partigiano mi disse”, dedicato alla guerra in Siria e alla nascita dell’Isis (13 maggio, ore 22:00).